12 dicembre 2011

I miei libri, tra scienza e ricordi d'infanzia

Questo post partecipa al Carnevale dei libri di scienza #3 ospitato da Gravità zero; ecco i miei dieci libri da regalare per Natale.

Iniziamo con un libro che vi ho già presentato in un paio di post precedenti: il Manuale degli indovinelli di V. Melegari. Un libro divertente che fa scoprire ai bambini e ai ragazzi un modo diverso per stare insieme. Ricordo come, da bambina, portando il libro a scuola, mi divertissi all’intervallo a porre sempre nuovi quesiti ai miei compagni; ecco il primo dei 107 indovinelli proposti nell’ultimo capitolo del manuale.
 
Sto sui tetti e non sono uccello.
Sono bianca e non sono farina.
Sono un’arma per il monello,
la sorpresa di una mattina…

E qui qualche altro indovinello!

Della stessa collana, fa parte anche il Manuale dello scienziato di M. Johnson, J. G. McPherson e A. Ward. Il testo propone una serie di esperimenti per rendere più familiari i concetti alla base della chimica, dell’elettronica, del volo e del galleggiamento... Per giovani futuri scienziati o, semplicemente, ragazzi curiosi!
Un libro dal sapore un po’ nostalgico e patriottico: Cuore di Edmondo de Amicis, pubblicato nel 1888. Ne ho a casa una vecchia edizione del 1976 con le pagine ormai ingiallite dal tempo: nelle sue pagine si ritrova un mondo antico che fa parte della nostra storia e che le giovani generazioni non dovrebbero dimenticare. Splendidi anche i racconti mensili del maestro Perboni.
Sempre per non dimenticare, consiglio Le tue antenate, di Rita Levi Montalcini. 70 donne protagoniste nella società e nella scienza, dall’antichità ai giorni nostri, che hanno dovuto lottare contro i pregiudizi per poter studiare ed entrare nei laboratori. Hanno rischiato di vedersi strappare le loro scoperte fondamentali, spesso attribuite ai soli colleghi uomini. Il libro si apre con la storia di Ipazia, la più famosa tra le scienziate dell’antichità. 
Tra le scienziate del Novecento citate nel testo, vorrei invece ricordare Eugenia Sacerdote de Lusting, recentemente scomparsa.
Per chi ama, invece, il racconto fantastico abbiamo Flatlandia: un classico del XIX secolo scritto da Edwin Abbott Abbott. Il racconto narra la vita di un abitante di un ipotetico universo bidimensionale che entra in contatto con l’abitante di un universo tridimensionale. In proposito, vi lascio le divertenti vignette di Popinga  e un video. 
Immagine realizata da Popinga, qui potete leggere il post e qui vedere la seconda serie de:

"I matematici di Flatlandia"



Da brava biologa, devo consigliarvi L'Anello di Re Salomone scritto dall'etologo austriaco Konrad Lorenz. Il titolo richiama la leggenda secondo la quale il Re Salomone avesse un anello che gli permetteva di parlare con gli animali e capirne il linguaggio. Consigliato a chi ama gli animali.
Di biologia e scienza si parla anche in questo libro: Breve storia della biologia, scritto da Isaac Asimov; ci sono particolarmente affezionata per svariati motivi. Asimov in queste pagine, ci porta alla scoperta della storia della biologia in modo diverso da un tradizionale libro di testo, mettendo in luce anche aspetti a volte trascurati o poco noti. Questo libro, inoltre, è legato alla nascita del mio blog: infatti, ho vinto il testo di Asimov partecipando ad un concorso di Gravità Zero. In quell’occasione scrissi il mio primo articolo e, poco tempo dopo, è iniziata l’avventura di Science For Passion!
Un bel libro per avvicinare i ragazzi alla filosofia: Il mondo di Sofia di Jostein Gaarder, di cui esiste anche la versione cinematografica.

Concludo con due libri un po’ più impegnati ma davvero ben scritti.Il libro di fisica, scritto sempre da Isaac Asimov: un manuale che è anche un romanzo che introduce il lettore, in una forma semplice e scorrevole, nei segreti della scienza, fisica e non solo!
Buchi neri e universi neonati, di Stephen Hawking. Vi lascio con una citazione tratta dal libro, che a me è piaciuta molto. “All’inizio non facevo differenza fra una scienza e l’altra, ma dall’età di tredici o quattordici anni concepii il desiderio di dedicarmi alla fisica, perché era la scienza più fondamentale, nonostante io la considerassi la materia più noiosa a scuola essendo così facile e ovvia. La chimica era molto più divertente perché in essa accadevano continuamente cose inattese, come delle esplosioni. Ma la fisica, e l’astronomia, offrivano la speranza di capire da dove veniamo e perché esistiamo. Volevo sondare le profondità remote dell’universo. Forse ci sono riuscito in piccola parte, ma ci sono ancora moltissime cose che desidero sapere.”

L'ordine di questa presentazione è puramentre casuale e dettato dall'estro del momento! 

Buona lettura a tutti!
Tania Tanfoglio