31 gennaio 2012

La catena infettiva

I microrganismi patogeni per diffondersi in una popolazione devono avere un habitat naturale in cui riprodursi e l’opportunità di infettare altre persone suscettibili: si deve instaurare una catena infettiva.
Il serbatoio di infezione è un individuo, un animale, una pianta o un "elemento inanimato" (come il terreno o l'acqua) in cui il microrganismo patogeno risiede e si moltiplica. Potremmo considerarlo l'habitat del microrganismo. Ad esempi, il Clostridium tetani è un microrganismo innocuo dell’intestino dei cavalli e di altri animali; viene eliminato con le feci e contamina il terreno che ne diventa il serbatoio. Invece, il serbatoio della Salmonella spp è il tratto gastrointestinale degli uccelli e dei mammiferi.
La sorgente o fonte di infezione rappresenta l'origine dell'infezione, che consente al microrganismo di passare dal serbatoio di infezione ad un soggetto recettivo. In alcuni casi, serbatoio e sorgente coincidono.

Dalla sorgente il microrganismo patogeno si diffonde ad altri ospiti suscettibili; le modalità con cui questo avviene dipendono dalle caratteristiche dell'agente infettivo, come: la contagiosità, la carica infettante, la sua modalità di trasmissione o la sua stabilità nell'ambiente.


Naturalmente, se la persona che entra a contatto con il microrganismo è immune, non si ammalerà; viceversa, possono verificarsi due situazioni molto diverse tra loro:
  • l'ospite si ammala.
  • l’ospite diventa portatore della malattia.
Il portatore è un soggetto che, pur non manifestando i sintomi della malattia, ospita e diffonde il microrganismo patogeno. Esistono situazioni diverse nelle quali una persona può essere portatrice di una malattia infettiva:

Il portatore sano è un soggetto infetto che elimina il microrganismo patogeno, senza contrarre la malattia; il portatore sano è, dunque, asintomatico.
Il portatore cronico è un soggetto nel quale, dopo la guarigione, l’eliminazione del patogeno perdura per anni, talvolta indefinitamente.
Il portatore precoce è un soggetto nel quale l’eliminazione del patogeno inizia prima dell’esordio della malattia.
Il portatore convalescente è un malato che continua a eliminare i microrganismi anche dopo la guarigione.


Nella catena infettiva sono importanti anche le vie di entrata e le vie di uscita del microrganismo patogeno nell'ospite.

Le vie di entrata, come dice il nome, rappresentano le vie attraverso le quali un microrganismo può entrare nell'organismo ospite

  • La cute integra rappresenta un'ottima barriera contro i patogeni; tuttavia, se la pelle presenta ferite (anche microscopiche) oppure se ci sono punture di insetti, dei morsi di animali e in caso di iniezioni, la cute diventa una porta d'ingresso per molti microrganismi.
  • Le mucose sono anch'esse una porta d’entrata per i patogeni: malattie a trasmissione oro-fecale e le malattie a trasmissione aerea sfruttano la bocca ed il naso come vie d’ingresso; le mucose genitali permettono, invece, il contagio delle malattie a trasmissione sessuale.
  • Infine, attraverso la placenta la madre può trasmettere al feto delle infezioni (definite per questo, infezioni congenite).

Le vie di uscita rappresentano la vie attraverso le quali un organismo infetto elimina i patogeni.

  • La via intestinale: i germi acquisiti mediante l'acqua o il cibo contaminati sono eliminati tramite le feci (trasmissione oro-fecale); in questo modo è possibile contaminare l'acqua potabile ma anche alimenti, come le verdure e i frutti di mare. Per via intestinale, se vi è uno scarso livello igienico, è possibile anche la trasmissione diretta da uomo a uomo; ad esempio,  mediante l'utilizzo di bagni in comune, qualora non vengano osservate scrupolose norme igieniche.
  • La via respiratoria: vengono eliminate per questa via le malattie a trasmissione aerea.
  • La via genito-urinaria: vengono eliminate per questa via le malattie a trasmissione sessuale.
  • La via transcutanea: vengono eliminate per questa via le malattie a trasmissione parenterale.


Conoscere la catena infettiva permette di comprendere come si sviluppa una malattia e, quindi, consente di mettere in atto meccanismi di prevenzione idonei per la malattia stessa.


Tania Tanfoglio