25 febbraio 2013

Tratti genetici legati al cromosoma Y

Chiedilo a Tania

Oggi risolvo l'ultimo esercizio richiesto da Claudia. Eccone il testo:

ESERCIZIO 4
Supponi venga scoperta una nuova malattia umana che si manifesta solo negli uomini e in tutti i loro figli maschi, ma è assente nelle donne, nelle figlie femmine di uomini affetti e anche nei nipoti maschi nati dalle figlie femmine di uomini malati. Di che tipo di trasmissione potrebbe trattarsi? Spiega come potrebbero essere i genotipi degli individui malati e dei lori familiari. Se vuoi aiutati con il quadrato di Punnett.


Il tratto descritto è legato al cromosoma Y
I simboli che utilizzerò saranno:
  • XY uomo sano
  • XY uomo malato
  • XX donna sana
Il testo dice:
Supponi venga scoperta una nuova malattia umana che si manifesta solo negli uomini e in tutti i loro figli maschi, ma è assente nelle donne, nelle figlie femmine di uomini affetti e anche nei nipoti maschi nati dalle figlie femmine di uomini malati.



X
Y
X
XX
XY
X
XX
XY





Come si può vedere dalla tabella, il padre malato trasmette il tratto solo ai figli maschi. Il tratto si manifesta solo negli uomini. Le figlie femmine di un uomo affetto non manifestano il tratto perchè hanno ereditato dal padre il cromosoma X. Proprio per questo motivo, le figlie femmine non trasmettono il tratto ai loro figli maschi. Quindi: neppure i nipoti maschi nati dalle figlie femmine di uomini malati manifestano il tratto.

In sintesi in queste famiglie avremo: donne sane (genotipo XX) e uomini malati (genotipo XY).

Ecco fatto: ho risolto anche l'ultimo esercizio di Claudia!
A presto con nuovi e, spero, interessanti argomenti,
Tania Tanfoglio

24 febbraio 2013

Ittiosi: meccanismo di trasmissione in un matrimonio tra consanguinei

Chiedilo a Tania

Oggi risolvo il terzo esercizio richiesto da Claudia. Eccone il testo:

ESERCIZIO 3
L'ittiosi è una famiglia di patologie che determinano squamosità e spessore eccessivo della pelle. Un medico sta studiando una forma di questa patologia in una famiglia in cui un uomo malato ha sposato una cugina a dal matrimonio sono nati 5 figli: 3 maschi malati e 2 femmine, una malata e una sana. Fornisci una spiegazione di questi dati e determina, se possibile, i genotipi dei genitori e dei figli. Aiutati con il quadrato di Punnett.

Prima di tutto bisogna aver chiaro il meccanismo di trasmissione: ecco un post per il ripasso.
Le malattie legate ai cromosomi sessuali

Indico il cromosoma portatore della mutazione con il colore rosso: di solito gli insegnanti utilizzano una lettera, scritta accanto al cromosoma mutato. Preferisco il colore per semplicità e chiarezza.

L'emofilia è una malattia recessiva legata al cromosoma X
Quindi utilizzerò questi simboli:
  • XX donna sana
  • XX donna portatrice sana
  • XX donna malata
  • XY uomo sano
  • XY uomo malato
Un uomo malato ha sposato una cugina.
Tra consanguinei è frequente la presenza delle medesime mutazioni recessive: dato che la coppia ha anche figlie femmine malate, la cugina è portatrice sana di ittiosi.



X
Y
X
XX
XY
X
XX
XY
Come esemplificato nella tabella a fianco, nell'eventualità in cui la mamma sia portatrice sana di ittiosi ed il papà sia malato della medesima malattia, anche le figlie femmine possono presentare la patologia. 




 
I risultati attesi sono i seguenti:
Figlie femmine
50% portatrici sane
50% malate
Figli maschi
50% malati
50% sani

Ovvero:
25% figlie femmine portatrici sane
25% figlie femmine malate
25% figli maschi malati
25% figli maschi sani

In questa famiglia abbiamo:
3 maschi malati e 2 femmine, una malata e una sana
Nel caso delle figlie femmine i risultati osservati coincidono con i valori attesi: il 50% delle femmine ha un fenotipo sano ed il 50% un fenotipo malato. Nel caso dei maschi i risultati osservati si discostano dagli attesi perché non ci sono, in famiglia figli maschi sani. Tuttavia questo schema è l'unico che possa giustificare la presenza di figlie femmine malate. Inoltre non dobbiamo dimenticare che, ad ogni concepimento le percentuali sono le medesime indicate sopra: è poco probabile ma non è impossibile che tutti i figli maschi nascano malati. Infine, la discrepanza tra osservati ed attesi, se dovessimo fare un'analisi statistica, non sarebbe significativa.

Direi che il terzo esercizio è risolto!
A domani,
con il quarto ed ultimo esercizio di Claudia,
Tania Tanfoglio

23 febbraio 2013

Emofilia: possibili modalità di trasmissione dai genitori ai figli

Chiedilo a Tania

Oggi risolvo il secondo esercizio richiesto da Claudia. Eccone il testo:

ESERCIZIO 2
Un ragazzo è emofiliaco ma né i suoi genitori né i nonni sono affetti da tale malattia. Come si spiega? Qual è il genotipo dei genitori e dei nonni? Fai anche il quadrato di Punnett.

Prima di tutto bisogna aver chiaro il meccanismo di trasmissione: ecco un post per il ripasso.
Le malattie legate ai cromosomi sessuali

Indico il cromosoma portatore della mutazione con il colore rosso: di solito gli insegnanti utilizzano una lettera, scritta accanto al cromosoma mutato. Preferisco il colore per semplicità e chiarezza.

L'emofilia è una malattia recessiva legata al cromosoma X
Quindi utilizzerò questi simboli:
  • XX donna sana
  • XX donna portatrice sana
  • XX donna malata
  • XY uomo malato
  • XY uomo sano
Un ragazzo è emofiliaco ma né i suoi genitori né i nonni sono affetti da tale malattia. Come si spiega?

X
Y
X
XX
XY
X
XX
XY
Come si può vedere dalla tabella, la mamma, portatrice sana di emofilia, trasmette la forma mutata del gene sia ai figli maschi sia alle figlie femmine.



La figlia femmina che erediterà la copia mutata del gene sarà portatrice sana, come la madre.
Il figlio maschio, che erediterà la copia mutata del gene dalla mamma, sarà malato perché ha un solo cromosoma X non ha una copia del gene sano.
Questo è l'unico caso in cui una coppia di genitori sani può avere un figlio emofiliaco. Potrebbero anche verificarsi mutazioni ex-novo, ovvero nella cellula uovo che ha dato vita all'embrione, ma negli esercizi di genetica proposti alla scuola superiore non si prende in considerazione questa eventualità!

Vediamo lo stesso concetto espresso con un disegno:




L'esercizio chiede anche il genotipo dei nonni.
Abbiamo appena visto che l'emofilia del ragazzo è dovuta al fatto che la madre è portatrice sana della malattia.
Il genotipo dei nonni paterni sarà semplicemente

X
Y
X
XX
XY
X
XX
XY






Dato che la famiglia paterna non è implicata nella trasmissione della malattia.

Il genotipo dei nonni materni, invece, sarà:

X
Y
X
XX
XY
X
XX
XY





La nonna del ragazzo, dunque, è portatrice sana di emofilia; ha trasmesso l'allele mutato a sua figlia che, a sua volta, l'ha trasmesso al figlio emofiliaco.

Direi che il secondo esercizio è risolto!
A domani,
con il terzo esercizio di Claudia,
Tania Tanfoglio

22 febbraio 2013

Daltonismo: possibili modalità di trasmissione dai genitori ai figli

Chiedilo a Tania

Ciao Tania,
mi chiamo Claudia e sono una studentessa al 3 anno di liceo scientifico.
Devo dire  che trovo il tuo blog una delle fonti migliori di internet se non la migliore, con spiegazione dettagliate e molto chiare. COMPLIMENTI!!.
A questo proposito ti chiedo un aiuto per risolvere 4 esercizi di genetica.
Mi sto esercitando per il compito di biologia in cui ci saranno queste tipologie di problemi. Se puoi aiutarmi a capire ti ringrazio.
Ti ringrazio in anticipo per la pazienza che mi dedichi. :-D
Un saluto,
Claudia

Ecco gli esercizi:

ESERCIZIO 1
Due genitori sani hanno il figlio affetto da daltonismo. Quali sono i genotipi dei genitori? Dopo aver avuto questo figlio, quali sono le probabilità che questi genitori abbiano un altro figlio con la stessa malattia? Deduci con un quadrato di Punnett la proporzione dei figli che saranno portatori della malattia. Quali dovrebbero essere, invece, i genotipi di due genitori a cui nasce una figlia femmina daltonica?

ESERCIZIO 2
Un ragazzo è emofiliaco ma né i suoi genitori né i nonni sono affetti da tale malattia. Come si spiega? Qual è il genotipo dei genitori e dei nonni? Fai anche il quadrato di Punnett.

ESERCIZIO 3
L'ittiosi è una famiglia di patologie che determinano squamosità e spessore eccessivo della pelle. Un medico sta studiando una forma di questa patologia in una famiglia in cui un uomo malato ha sposato una cugina a dal matrimonio sono nati 5 figli: 3 maschi malati e 2 femmine, una malata e una sana. Fornisci una spiegazione di questi dati e determina, se possibile, i genotipi dei genitori e dei figli. Aiutati con il quadrato di Punnett.

ESERCIZIO 4
Supponi venga scoperta una nuova malattia umana che si manifesta solo negli uomini e in tutti i loro figli maschi, ma è assente nelle donne, nelle figlie femmine di uomini affetti e anche nei nipoti maschi nati dalle figlie femmine di uomini malati. Di che tipo di trasmissione potrebbe trattarsi? Spiega come potrebbero essere i genotipi degli individui malati e dei lori familiari. Se vuoi aiutati con il quadrato di Punnett.

Ciao Claudia,
Benvenuta su Science for Passion e grazie per i complimenti ;-)
Prima di tutto bisogna aver chiaro il meccanismo di trasmissione: nei tuoi esercizi le patologie sono legate ai cromosomi sessuali.
Ecco un post che spiega il meccanismi di trasmissione delle malattie legate ai cromosomi sessuali:
Le malattie legate ai cromosomi sessuali

Indico il cromosoma portatore della mutazione con il colore rosso: di solito gli insegnanti utilizzano una lettera, scritta accanto al cromosoma mutato. Preferisco il colore per semplicità e chiarezza.

Nei primi tre esercizi siamo in presenza di una malattia recessiva legata al cromosoma X
Quindi utilizzerò questi simboli:
  • XX donna sana
  • XX donna portatrice sana
  • XX donna malata
  • XY uomo malato
  • XY uomo sano
Nel quarto esercizio si tratta, invece, di un tratto legato al cromosoma Y
I simboli che utilizzerò saranno:
  • XY uomo sano
  • XY uomo malato
  • XX donna sana
Iniziamo dal primo esercizio:
Due genitori sani hanno il figlio affetto da daltonismo. Quali sono i genotipi dei genitori? 



X
Y
X
XX
XY
X
XX
XY
Come si può vedere dalla tabella, la mamma, portatrice sana di daltonismo, trasmette la forma mutata del gene sia ai figli maschi sia alle figlie femmine. 



Avremo:
Figlie femmine: 50% sane; 50% portatrici sane
Figli maschi: 50% sani; 50% malati

Possiamo scriverlo anche così:
25% figlie femmine portatrici
25% figlie femmine sane
25% figli maschi sani
25% figli maschi daltonici

La figlia femmina che erediterà la copia mutata del gene sarà portatrice sana, come la madre.
Il figlio maschio, che erediterà la copia mutata del gene dalla mamma, sarà malato perché ha un solo cromosoma X non ha una copia del gene sano.
Questo è l'unico caso in cui una coppia di genitori sani può avere un figlio daltonico. Potrebbero anche verificarsi mutazioni ex-novo, ovvero nella cellula uovo che ha dato vita all'embrione, ma negli esercizi di genetica proposti alla scuola superiore non si prende in considerazione questa eventualità!

Vediamo lo stesso concetto espresso con un disegno:



Dopo aver avuto questo figlio, quali sono le probabilità che questi genitori abbiano un altro figlio con la stessa malattia? 
Ad ogni gravidanza, se la coppia ha una figlia femmina avrà il 50% di probabilità che sia sana ed il 50% di probabilità che sia portatrice sana; se la coppia concepisce un figlio maschio avrà il 50% di probabilità che sia sano ed il 50% di probabilità che, invece, manifesti i sintomi della malattia.

Deduci con un quadrato di Punnett la proporzione dei figli che saranno portatori della malattia.



X
Y
X
XX
XY
X
XX
XY
Figlie femmine: 50% sane; 50% portatrici sane
Figli maschi: 50% sani; 50% malati



Possiamo scriverlo anche così:
25% figlie femmine sane
25% figlie femmine portatrici sane
25% figli maschi sani
25% figli maschi malati

Quali dovrebbero essere, invece, i genotipi di due genitori a cui nasce una figlia femmina daltonica?

X
Y
X
XX
XY
X
XX
XY
Come esemplificato nella tabella a fianco, nella rara eventualità in cui la mamma sia portatrice sana di una malattia recessiva legata al cromosoma X ed il papà sia malato della medesima malattia, anche le figlie femmine possono presentare la patologia. 


Avremo:
Figlie femmine: 50% malate; 50% portatrici sane
Figli maschi: 50% sani; 50% malati

Possiamo anche scriverlo in questo modo:
25% figlie femmine portatrici
25% figlie femmine malate
25% figli maschi sani
25% figli maschi daltonici




 

Quanto ho appena spiegato può accadere frequentemente nei matrimoni tra consanguinei.
Quest'ultima considerazione riguarda tutte le patologie ereditarie, indipendentemente dal cromosoma coinvolto: i consanguinei, infatti, hanno una maggior quantità di geni in comune ed è, quindi, più facile che si manifestino patologie ereditarie.

Direi che il primo esercizio è risolto!
A domani,
con il secondo esercizio di Claudia,
Tania Tanfoglio

21 febbraio 2013

Depressione, attacchi di panico e genetica

Chiedilo a Tania

Quello che mi accingo a scrivere oggi è un post piuttosto delicato; parliamo di depressione, di attacchi di panico e del loro legame con la genetica.
L'idea è di Riccardo: dopo aver letto il post Schizofrenia e disturbo bipolare, infatti, mi ha scritto per sapere se esiste una correlazione tra la genetica e queste due patologie.

Depressione
La prima cosa che vorrei chiarire è che esistono tante forme differenti di depressione e che la loro insorgenza è legata ad una molteplicità di aspetti: è una malattia multifattoriale le cui cause sono da ricercarsi in un insieme di fattori. Vediamoli insieme.

Caratteristiche personali
Determinate caratteristiche della personalità possono favorire l'insorgenza del tratto depressivo; ad esempio: bassa autostima, pessimismo o forte tendenza all'autocritica.

Fattori biochimici
I neurotrasmettitori, ovvero le sostanze utilizzate dai neuroni per comunicare tra loro, e gli squilibri ormonali sono collegati con l'umore e possono, quindi, avere un legame con la depressione.
L'uso protratto di alcuni farmaci può essere una concausa in questa malattia; ad esempio: alcuni farmaci usati per controllare l’ipertensione, i sonniferi o, talvolta, la pillola anticoncezionale.
Anche i farmaci per curare la depressione possono avere effetti indesiderati in alcuni soggetti: seguire i consigli del medico e rispettare attentamente le dosi consigliate è importantissimo.
Naturalmente bisogna fare attenzione non solo ai farmaci ma anche a tutte le sostanze da abuso (nicotina, alcol e droghe) perché agiscono sul nostro cervello.

Fattori genetici
Ogni persona eredita una combinazione unica di geni dalla madre e dal padre che, a loro volta, le hanno ereditate dai loro genitori; certe combinazioni possono predisporre ad una malattia particolare, ma non dare la certezza della malattia.
Le malattie mendeliane, descritte più volte su questo blog, hanno meccanismi di trasmissione genetici ben delineati. Le malattie multifattoriali, invece, sono completamente diverse.
Il termine multifattoriale definisce, infatti, una patologia nella quale sono importanti molti fattori diversi; la genetica è solo uno dei tanti fattori e può dare al soggetto una predisposizione allo sviluppo della malattia: predisposizione non vuol dire malattia.
Tuttavia, la depressione è più frequente tra le persone con famigliari depressi: questi soggetti sono più vulnerabili agli eventi stressanti della vita, probabilmente anche per motivi genetici, ma non vuol dire che si ammaleranno necessariamente (o che non riusciranno a guarire).
Non bisogna dimenticare un altro aspetto fondamentale: il disturbo depressivo interferisce con la vita quotidiana, provoca sofferenza nella persona malata e in chi vive a stretto contatto con lei. Potrebbe essere proprio questo il punto: bambini e ragazzi (ma anche persone adulte) che hanno vissuto, per lungo tempo, a stretto contatto con una persona depressa potrebbero più facilmente sviluppare la malattia. In questi casi è difficile stabilire se conta maggiormente la componente genetica o l'influenza ambientale: vivere quotidianamente situazioni di sofferenza e forte stress non è, certamente, una cosa semplice.

Fattori ambientali
Sono tutte le situazioni difficili che la vita ci pone difronte: eventi stressanti, difficoltà economiche, perdita del lavoro, scomparsa di una persona cara o malattie gravi.


Attacco di panico
Un attacco di panico è un episodio improvviso che causa forte paura nella persona colpita e che, apparentemente, non ha alcuna causa. Il problema può manifestarsi poche volte nel corso della vita, oppure presentarsi più frequentemente. Come per la depressione, è fondamentale farsi seguire da personale qualificato e competente: solo in questo modo, infatti, si può imparare a prevenire o a controllare efficacemente un attacco di panico.
Non si sa ancora con esattezza cosa scateni un attacco di panico, in assenza di reali situazioni di pericolo; ci sono certamente diversi fattori di rischio; come per la depressione, possono incidere: situazioni di forte stress, eventi traumatici, malattie gravi, scomparsa di persone care e familiari che presentano lo stesso tipo di problema.

Ecco Riccardo, spero che questa risposta abbia chiarito i tuoi dubbi.
Concludo con un consiglio a tutti i miei lettori: quello che leggete su internet, per quanto ben scritto e documentato, ha sempre e solo un carattere illustrativo o didattico; non sostituisce mai il parere di un medico.
Un saluto a tutti,
Tania Tanfoglio


Fonti utilizzate per la stesura del post e spunti per l'approfondimento:
http://www.farmacoecura.it/depressione/depressione-sintomi-cura-rimedi/
http://www.farmacoecura.it/depressione/farmaci-antidepressivi-effetti-collaterali-efficacia-rimedi-naturali/
http://www.farmacoecura.it/malattie/attacchi-e-crisi-di-panico-sintomi-cause-e-rimedi/

19 febbraio 2013

La forma degli ortaggi e le loro caratteristiche nutrizionali

Questo mese il Carnevale della Chimica è ospitato dal Tamburo riparato, uno dei blog collaborativi che seguo più volentieri.

Ho deciso di partecipare al Carnevale con questo post dedicato alla forma degli ortaggi ed alle loro caratteristiche nutrizionali.

Ortaggi a bulbo: come l'aglio, lo scalogno o la cipolla.
L'odore caratteristico di questi ortaggi è legato alla presenza di prodotti solforati, mentre la loro importanza nutrizionale è dovuta ai composti fenolici, come la quercetina ad azione antiossidante.
L'allicina è un composto solforato dell'aglio

Quercetina: composto fenolico che svolge una funzione antiossidante. Ne è ricca la cipolla rossa.
L'aglio, utilizzato in cucina per le sue proprietà aromatiche, ha blandi effetti antibatterici e diuretici; è controindicato a chi soffre di pressione bassa, problemi allo stomaco e alla gestanti.
Le diverse varietà di cipolla sono ricche di vitamine e minerali, stimolano la funzionalità renale e l'eliminazione delle sostanze azotate; meglio evitarla in caso di digestione difficile o problemi epatici.
Lo scalogno è ricco di selenio, elemento ad azione antiossidante, e di silicio, che aiuta a rinforzare unghie e capelli; inoltre è una buona fonte di: vitamina C, vitamina A e vitamine del gruppo B.

Ortaggi a fiore: sono costituiti da piante di cui vengono consumate le infiorescenze; appartengono a questo gruppo le diverse varietà di cavolo ed i carciofi.
I cavoli sono ortaggi tipicamente invernali e primaverili; i più comuni sono il cavolfiore, il broccolo ed i cavolini di Bruxelles.

Questo gruppo di ortaggi è particolarmente ricco di: vitamina A, vitamina C, calcio e fosforo; i cavoli possono, inoltre, essere un valido aiuto per la regolarità intestinale.
Vitamina A
Vitamina C
Il carciofo, invece, è ricco di sostanze amare, tra cui la cinarina; è utile nei disturbi di origine epatica, stimola la diuresi e la coleresi (secrezione della bile); proprio per la presenza di sostanze amare, è sconsigliato nelle donne che allattano.
Cinarina presente nel carciofo
Ortaggi a foglia: come spinaci, lattuga, o radicchio.
Gli spinaci devono il loro colore verde alla presenza della clorofilla, che maschera i carotenoidi, tra i quali il beta-carotene, precursore della vitamina A. Contengono effettivamente ferro, come vuole la tradizione popolare, ma non ne sono così ricchi come si potrebbe pensare. Contengono anche molta luteina, molecola lipofila che svolge la sua azione benefica a livello della macula dell'occhio: aiuta a filtrare le radiazioni solari e pare prevenire la degenerazione maculare senile.

Luteina

La lattuga è ricca di minerali come: ferro, potassio, calcio e magnesio; il suo consumo è utile per abbassare la pressione sanguigna.
Il trevisano contiene una certa quantità di fibra ed è una buona fonte di sali minerali, come potassio e calcio. Il trevisano contiene antocianine ad azione antiossidante e dal caratteristico colore rosso.

Ortaggi a frutto: come il pomodoro, la melanzana o il cetriolo.


Pomodoro e melanzana contengono una grande quantità di vitamina A e di vitamina C. Il pomodoro maturo deve il suo colore al licopene, un buon antiossidante.
Licopene
La melanzana è ricca di potassio; va consumata cotta perché contiene un alcaloide, la solanina, che può deprimere la funzionalità del sistema nervoso.
Solanina
Infine, il cetriolo contiene vitamina C, vitamina A, vitamine del gruppo B e sali minerali che ne fanno un ottimo alimento con proprietà diuretiche e depurative.

Ortaggi a fusto: come il finocchio, l'asparago o il sedano.
Gli asparagi contengono vitamine e glucidi, come l'asparagosio, responsabile del caratteristico odore delle urine; hanno proprietà diuretiche e vanno evitati in caso di infiammazioni alle vie urinarie o calcoli.
Asparago
Il finocchio contiene amido, pectine e un olio essenziale: l'anetolo, che conferisce all'ortaggio il suo caratteristico sapore.
Anetolo

Il sedano è ricco di vitamine, magnesio e zolfo; è depurativo e diuretico.

Ortaggi a radice: come la carota, la rapa o la barbabietola.
La carota è ricca di beta carotene (che il nostro organismo trasforma in vitamina A), fondamentale per la nutrizione in tutti i periodi della vita, in particolare durante la crescita o in gravidanza.  La carota contiene anche: vitamina PP, vitamina D e vitamine del gruppo B. Tutte queste sostanze benefiche rendono la carota una buona regolatrice della funzionalità epatica ed intestinale.

La rapa presenta una radice di forma tondeggiante, esternamente può avere di colore violaceo, internamente è, invece, bianca. Contiene glucidi e buone quantità di minerali: potassio, fosforo e calcio in particolare. Risulta, invece, più scarsa in vitamine, ad eccezione della vitamina C.

La barbabietola è una buona sorgente di zuccheri, sali minerali e vitamine; ha una funzione depurativa e favorisce la digestione.

Ortaggi a seme: i legumi sono semi racchiusi in un baccello: ceci, fagioli, piselli, lenticchie, fave e soia.

Hanno un buon contenuto di amido, fibra alimentare e di proteine: un piatto di pasta o riso, abbinato ai legumi, diventa certamente un piatto unico con un buon valore nutrizionale. Contengono vitamina H, vitamina PP, vitamina B1 ed acido folico; tra i minerali, invece, troviamo: ferro, potassio e fosforo.

Ortaggi a tubero: come la patata. Il tubero contiene carboidrati, proteine e lipidi ma anche molti minerali (potassio, fosforo, ferro, calcio, sodio, magnesio, manganese, rame e zolfo) e vitamine (vitamine B1, B2, B6, acido folico e vitamina C). La presenza di vitamina C è legata alla freschezza della patata: dopo sei mesi la concentrazione di vitamina C è praticamente nulla.
Dal punto di vista alimentare, si distinguono patate a pasta bianca, a pasta gialla e a buccia rossa. Sono facilmente digeribili e, quindi, indicati anche in caso di gastrite. Infine, i germogli e le parti verdi contengono la solanina: come già ricordato, questo alcaloide è velenoso ed è bene eliminare i germogli e le parti verdi della patata prima di consumarla.

Non mi resta che darvi appuntamento al 23 febbraio per la sfilata chimico - carnevalesca sul Tamburo riparato.
Tania Tanfoglio

17 febbraio 2013

03 - Trattamenti naturali in campo estetico

Eccoci arrivati al terzo ed ultimo capitolo del lavoro realizzato dalla professoressa Rachele Ronzoni

Papaia, cetriolo, uva e mango come ingredienti di bellezza
Protagonista di cure di bellezza per viso e corpo, la papaia rinnova l’epidermide rendendola morbida e levigata, la idrata in profondità, ne contrasta il naturale invecchiamento. La polpa arancione è succosa, morbida, molto aromatica. 
È  particolarmente ricca di vitamina C, dalle proprietà anti-age e protettive nei confronti del sistema immunitario; protegge la pelle dall’invecchiamento, ha proprietà vaso-protettive ed elasticizzati.
Grazie alle sue proprietà esfolianti, inoltre, la papaia può essere utilizzata come ingrediente di uno scrub delicato, che aiuta la pelle a rinnovarsi in profondità.
Ecco la ricetta:
Ingredienti
  • 300 g. di yogurt bianco
  • 2 papaie fresche
  • 100 g di sabbia marina
Preparazione e modalità di trattamento
Si schiaccia la polpa di papaia con una forchetta e si miscelano tutti gli ingredienti in una ciotola.
  • Spalle: la persona viene fatta sdraiare su un lettino da massaggio in posizione prona. Si applica una noce di prodotto esfoliante tra le scapole. Lavorando a mani alterne si esegue uno sfioramento rapido tenendo le dita unite e ben distese. Lo scopo è stimolare dolcemente la pelle, non fare pressione sul muscolo.
  • Gambe: si passa ai glutei e alle gambe che vengono trattate con uno sfioramento lungo e leggero.
  • Piede: viene trattato sostenendolo con la mano.
  • Ginocchia e gomiti: persona in posizione supina con ginocchio piegato. Si applica l’esfoliante e si esercita una pressione con un movimento circolare del palmo attorno alla rotula e si passa poi all'altro ginocchio. Un’applicazione simile viene poi applicata ai gomiti.
  • Pancia e décolleté: sulla pancia si procede con movimenti circolari e per esfoliare la parte del décolleté si applica un po' di esfoliante tra la spalla e la clavicola disegnando  con il massaggio leggero dei piccoli cerchi.
  • La persona, terminato il trattamento, elimina il residuo con una doccia tiepida.
Una mousse per il viso a base di papaia e cetriolo, invece, lo mantene giovane e fresco.
Si aggiungono 2 gocce di olio essenziale di arancio o di lavanda al composto di papaia e cetriolo.
  • Si applica la miscela sul viso perfettamente pulito e struccato.
  • La si lascia riposare per una ventina di minuti.
  • Si rimuove con della garza inumidita.
La polpa e il succo di cetriolo schiariscono l’epidermide, la depurano, la decongestionano e attenuano le rughe. 
L’olio essenziale svolge, invece, una funzione astringente e rivitalizzante.

Mousse all’uva: un tuffo nel regno di Bacco per donare vitalità alla pelle che viene stimolata e ossigenata. L’impacco all'uva viene applicato sul corpo per almeno 20 minuti: il trattamento svolge un'azione stimolante e protegge l’epidermide dallo stress e dai radicali liberi, tra i responsabili dell’invecchiamento cutaneo. Si risciacqua sotto una doccia calda o immergendosi in una vasca con idromassaggio.

Burro di mango: estratti vegetali e burro di mango selvatico sono gli ingredienti per un trattamento finale che regala un surplus di idratazione, proteggendo la pelle dalle “aggressioni” di bagni e docce frequenti, agenti atmosferici ed inquinamento.


Spezie anti-cellulite
Spezie odorose ed inebrianti per contrastare la cellulite, levigare l’epidermide, tonificare il corpo e la mente. Cannella, noce moscata, chiodi di garofano sono i protagonisti di un percorso estetico che comprende bagno di vapore, peeling e massaggio, per contrastare la pelle a buccia d’arancia e ritrovare tono e vitalità.
Il preparato si applica sulla pelle: è una miscela di olio caldo di jojoba (oppure di avocado di mandorle) e polvere di spezie. Le spezie utilizzate sono la cannella, i chiodi di garofano e la noce moscata, dall'effetto vitalizzante e anti-cellulite. Si lavora l’olio caldo speziato con piccoli movimenti circolari, orari e antiorari, insistendo su diversi punti per alcuni minuti.
Al termine del massaggio, la persona resta sdraiata in completo relax per 5-10 minuti: in questo modo le spezie possono ancora agire; poi la si invita ad alzarsi e fare una doccia. Il trattamento termina con una tisana calda alle spezie.

Massaggio all'aceto balsamico
Un trattamento di bellezza completo che riequilibra e ri-mineralizza l’epidermide del viso e corpo, rendendola più setosa e tonica.
Le virtù cosmetiche dell’aceto sono note da tempo. Non a caso, in passato, questo ingrediente veniva utilizzato per risciacquare i capelli dopo lo shampoo e contrastare l’azione dissecante del calcare contenuto nell'acqua del rubinetto, in modo da renderli lucenti e vitali. 
Si è scoperto che l'aceto è in grado di riequilibrare il pH cutaneo: un trattamento a base di aceto, ed in particolare di aceto balsamico, consente di ritrovare il comfort ottimale sia in una pelle secca, provata dai raggi UV e dagli agenti atmosferici, sia in una pelle tendenzialmente impura e con frequenti eruzioni cutanee.

Trattamento manuale:
Il massaggio parte dai piedi e, utilizzando manovre di linfodrenaggio, si favorisce la fuoriuscita dei liquidi in eccesso dalle cellule, convogliandoli nei punti di raccolta del sistema linfatico. Dopo il trattamento delle gambe si passa alla schiena: qui la manualità si fa più decisa, eliminando le tensioni, utilizzando il mix di burro chiarificato e aceto balsamico che toglie le impurità. Si prosegue poi a trattare le gambe nella zona anteriore, seguendo gli stessi step della zona posteriore. Si consiglia di eseguire un ciclo di trattamenti ogni cambio di stagione.
Maschera per il viso:
il mix utilizzato è la farina di ceci, burro chiarificato, aceto balsamico e miele.
Il massaggio al viso aiuta il drenaggio dei tessuti e favorisce la riduzione di borse e gonfiori intorno agli occhi, come una sorta di lifting dolce.
Quindi viene applicata una maschera a base di aceto, acqua termale e ingredienti nutrienti che potenziano l’azione del trattamento e rendono la pelle liscia e turgida. Come per il corpo anche per il viso la cadenza di un trattamento all’aceto dovrebbe essere settimanale se la pelle è normale o secca, fino a tre volte a settimana se invece è grassa o con problemi di acne.

La cioccoterapia
E se invece del peccato di gola che resta un minuto sulla lingua, un’ora sullo stomaco e una vita sulle cosce, il cioccolato fosse la cura di bellezza del futuro? La cioccoterapia, uno dei trattamenti benessere più gettonati del momento.
Il cioccolato ricco di polifenoli, sostanze dall'eccezionale potere antiossidante e antiradicalico, ricco di magnesio, fosforo, potassio, calcio, elementi toccasana contro lo stress emotivo; ricchissimo di ferro, importantissimo per le attività metaboliche cerebrali. 
La cioccoterapia dà la sensazione del cioccolato che si scioglie in bocca, ma ... diffusa dalla testa ai piedi. Insieme al cioccolato si aggiungono gli oli essenziali che danno tono (cannella, zenzero, peperoncino) o dall'effetto calmante (burro di karatè, ylang ylang, olio di gelsomino).
Si utilizza per il relax ma anche come "anticiccia" o anti-età.

La floriterapia
La floriterapia è una tecnica dolce che utilizza le infiorescenze delle piante, ed è ancora più efficace se i rimedi scelti provengono dal proprio paese d’origine.
Di recente sono stati messi a punto alcuni rimedi floreali italiani. Ecco alcuni dei più usati:

  • Alloro: porta equilibrio ricarica energetica per chi si sente stanco e stressato
  • Aquilegia: dona umiltà e accettazione e rende capace di accettare l’aiuto degli altri
  • Betulla: porta rinnovamento e cambiamento, incrementa la creatività e l’originalità
  • Biancospino: dona consapevolezza e insegna a dire di no a che tende a farsi condizionare dagli altri
  • Cappero: è il fiore della flessibilità, aiuta a compiere scelte e a superare le indecisioni
  • Ciliegio: dona tranquillità e capacità di accettarsi agli insofferenti e agli indecisi, che tendono a fuggire da se stessi e dagli altri
  • Gelsomino: dà il senso di responsabilità e accettazione a chi tende a criticare sempre gli altri. Aiuta a superare risentimenti e rancori e a essere più sinceri verso se stessi.
  • Limone: aiuta a essere presenti e attenti alla vita che si sta facendo, superando la tendenza a essere concentrati sul passato e ansiosi sul futuro
  • Mandorlo: dona perseveranza e determinazione a chi teme fallimento e ha scarsa volontà
  • Pesco: porta spensieratezza e gioia di vivere a chi sente costretto dal senso di dovere e dai sensi di colpa.
  • Pinguicola: il fiore dell’apertura e della mobilità:aiuta chi si sente fermo, bloccato e senza vie d’uscita e superare gli impedimenti e le stasi
  • Pioppo nero: dona coraggio e serenità, aiuta ad abbandonare le ossessioni.
  • Potentilla: aiuta a ritrovare la fiducia in se stessi e a superare il senso di inadeguatezza
  • Primula: il fiore saggio che porta consapevolezza e accortezza a chi tende a essere ingenuo e superficiale, per inesperienza
  • Rododendro: porta chiarezza mentale e calma a chi rimugina troppo e resta imprigionato da pensieri confusi e incessanti.
  • Rosmarino: vigore ed energia, aiuta a superare i momenti di apatia.
  • Sambuco: il fiore della comunicazione, per chi cerca rapporti umani autentici, relazioni sincere e buonumore. È consigliato a chi soffre di solitudine ed eccede nell’introversione
  • Veronica: porta stabilità emotiva e fiducia negli altri a chi tende a essere lunatico e suscettibile, e a fraintendere gli altri; aiuta a sentirsi più sicuro che si sente minacciato senza motivo.

In erboristeria si trovano creme e miscele di oli a base di fiori italiani già pronti, ma si possono anche preparare personalmente.
Nei trattamenti anti-age per la pelle del viso si utilizza molto l’alloro: allevia lo stress e le disarmonie che portano a tensioni della muscolatura facciale e, nel tempo, alla formazione di rughe. All'alloro si aggiunge spesso la betulla, fiore della trasformazione che a livello fisico lavora sul rinnovamento cellulare e sul ricambio: aiuta la pelle a mantenersi liscia, pulita e tonica. 

Aggiungere una goccia di ciascun rimedio alla propria crema da giorno oppure ad un cucchiaio di olio di mandorle dolci.
Massaggiare ogni giorno al mattino appena alzate sul viso e sul collo.

Olio protettivo della pelle: per proteggere la pelle del corpo dalle aggressioni esterne si può ricorrere ad un olio arricchito da fiori di Betulla, Cappero e Rododendro, Sambuco, Gelsomino.
Unire una goccia di ciascun rimedio a 20 g di olio di mandorle dolci e massaggiare il corpo mantenendo la pelle morbida ed elastica.

Rachele Ronzoni