Oggi vi propongo un post di mio marito dal suo blog Tech for passion.
Penso possa essere utile a tutti gli insegnanti che vogliono scaricare la PEC di postacertificata.gov.it direttamente dentro a Gmail.
Nel post, troverete, infatti, tutti passaggi per configurare il vostro account Gmail in modo da scaricare la vostra Posta Elettronica Certificata dal sito postacertificata.gov.it: così troverete le vostre PEC assieme alle altre email e potrete leggerle comodamente!
Per vedere l'articolo intero, cliccare qui
Sperando di aver fatto cosa gradita a tutti i miei colleghi,
Auguro un buon inizio di anno scolastico a ragazzi ed insegnanti,
Tania Tanfoglio
14 settembre 2013
12 settembre 2013
Genetica dei gruppi sanguigni: un esercizio un po' articolato
Chiedilo a Tania
Salve Tania,
mi chiamo Alberto, sono uno studente dell'università. Innanzitutto, complimenti per il sito, mi sta aiutando davvero molto.
La prossima settimana ho l'ultimo esame del triennio, e guarda caso, è proprio genetica.
Se per te non è un problema, avrei un esercizio da proporti.
Da un incrocio tra un genitore 0 Rh positivo e un altro A Rh negativo.
Che tipo di progenie si ottiene?
Poi avrei anche un'ulteriore domanda: la differenza di scrittura tra genotipo e fenotipo.
Se pensi di potermi aiutare, attendo una tua risposta e ti ringrazio in anticipo.
Alberto
Salve Alberto,
Benvenuto su Science for passion!
Sono felice di essere d'aiuto.
La differenza tra genotipo e fenotipo, nell'ambito dei gruppi sanguigni, dovrebbe esserti chiara alla fine della spiegazione.
Prima di risolvere l'esercizio, però, richiamo alcuni concetti di teoria.
Il sistema AB0
Pochi sanno che, sulla superficie della membrana plasmatica, i globuli rossi presentano gli antigeni dei gruppi sanguigni, una sorta di "bandierina" che indica il nostro gruppo sanguigno. Il nostro gruppo sanguigno, naturalmente è scritto nel DNA e, come altre caratteristiche, lo ereditiamo dai nostri genitori.
Tabella di Wikipedia
Chiarita la teoria, l'esercizio di Alberto è piuttosto semplice, anche se lungo:
genitore 0 Rh positivo X genitore A Rh negativo
(ho usato genericamente il termine genitore perchè il gruppo sanguigno non dipende dal sesso dei genitori. Potrebbe essere la mamma di gruppo 0 ed il papà di gruppo A o viceversa; è ininfluente)
Prima vediamo il sistema AB0 poi il fattore Rh.
Il genitore di gruppo 0 (ovvero, fenotipo 0) ha genotipo 00.
Il genitore di gruppo A (ovvero fenotipo A) può avere genotipo AA oppure A0
Dobbiamo valutare entrambe le casistiche.
Quadrato di Punnett: 00 x AA
Quadrato di Punnett: 00 x A0
Per rispondere alla domanda, basta unire i risultati ottenuti.
Ci sono 4 casi possibili (evito i quadrati di Punnett perchè con più caratteri sono decisamente indagandosi da costruire in html. La spiegazione precedente dovrebbe essere sufficiente a comprendere il risultato finale).
Primo caso
00 Dd (genitore di gruppo 0 positivo) x AA dd (genitore di gruppo A negativo)
Secondo caso
00 Dd (genitore di gruppo 0 positivo) x A0 dd (genitore di gruppo A negativo)
Terzo caso
00 DD (genitore di gruppo 0 positivo) x AA dd (genitore di gruppo A negativo)
Quarto caso
00 DD (genitore di gruppo 0 positivo) x A0 dd (genitore di gruppo A negativo)
Che ne dici Alberto?
Trovi altri esercizi dello stesso tipo cercando gruppi sanguigni nel blog.
Ecco i link:
TEORIA:
In bocca al lupo per l'esame,
Tania Tanfoglio
Salve Tania,
mi chiamo Alberto, sono uno studente dell'università. Innanzitutto, complimenti per il sito, mi sta aiutando davvero molto.
La prossima settimana ho l'ultimo esame del triennio, e guarda caso, è proprio genetica.
Se per te non è un problema, avrei un esercizio da proporti.
Da un incrocio tra un genitore 0 Rh positivo e un altro A Rh negativo.
Che tipo di progenie si ottiene?
Poi avrei anche un'ulteriore domanda: la differenza di scrittura tra genotipo e fenotipo.
Se pensi di potermi aiutare, attendo una tua risposta e ti ringrazio in anticipo.
Alberto
Salve Alberto,
Benvenuto su Science for passion!
Sono felice di essere d'aiuto.
La differenza tra genotipo e fenotipo, nell'ambito dei gruppi sanguigni, dovrebbe esserti chiara alla fine della spiegazione.
Prima di risolvere l'esercizio, però, richiamo alcuni concetti di teoria.
Il sistema AB0
Pochi sanno che, sulla superficie della membrana plasmatica, i globuli rossi presentano gli antigeni dei gruppi sanguigni, una sorta di "bandierina" che indica il nostro gruppo sanguigno. Il nostro gruppo sanguigno, naturalmente è scritto nel DNA e, come altre caratteristiche, lo ereditiamo dai nostri genitori.
- La presenza dell'antigene A indica l'appartenenza al gruppo A.
- La presenza dell'antigene B indica l'appartenenza al gruppo B.
- La presenza degli antigeni A e B indica l'appartenenza al gruppo AB ed è un esempio di codominanza.
- Nessun antigene indica l'appartenenza al gruppo 0.
Gruppo sanguigno (Fenotipo) | Primo allele | Secondo allele |
---|---|---|
0 | i | i |
A | IA | i |
A | IA | IA |
B | IB | i |
B | IB | IB |
AB | IA | IB |
Tabella di Wikipedia
Il fattore Rh
Nella membrana del globulo rosso, inoltre, può essere presente un altro antigene: il fattore Rh (noto anche come fattore Rhesus). Nel sistema Rh esistono due possibili alleli e vengono indicati con le lettere D e d.
- La presenza dell'antigene viene indicata con Rh+ (positivo): genotipo DD oppure Dd
- L'assenza dell'antigene viene indicata con Rh- (negativo) : genotipo dd
Fattore Rh | Primo allele | Secondo allele |
---|---|---|
Rh+ | D | D |
Rh+ | D | d |
Rh- | d | d |
Chiarita la teoria, l'esercizio di Alberto è piuttosto semplice, anche se lungo:
genitore 0 Rh positivo X genitore A Rh negativo
(ho usato genericamente il termine genitore perchè il gruppo sanguigno non dipende dal sesso dei genitori. Potrebbe essere la mamma di gruppo 0 ed il papà di gruppo A o viceversa; è ininfluente)
Prima vediamo il sistema AB0 poi il fattore Rh.
Il genitore di gruppo 0 (ovvero, fenotipo 0) ha genotipo 00.
Il genitore di gruppo A (ovvero fenotipo A) può avere genotipo AA oppure A0
Dobbiamo valutare entrambe le casistiche.
Quadrato di Punnett: 00 x AA
A
|
A
| |
0
|
A0
|
A0
|
0
|
A0
|
A0
|
100% figli di gruppo A
Quadrato di Punnett: 00 x A0
A
|
0
| |
0
|
A0
|
00
|
0
|
A0
|
00
|
50% figli di gruppo A
50% figli di gruppo 0
Ora vediamo il fattore Rh.
Il genitore con il fattore Rh negativo è dd
Il genitore con il fattore Rh positivo può essere Dd oppure DD.
Dobbiamo vedere entrambe le casistiche
Quadrato di Punnett: dd x DD
Quadrato di Punnett: dd x Dd
50% figli di gruppo 0
Ora vediamo il fattore Rh.
Il genitore con il fattore Rh negativo è dd
Il genitore con il fattore Rh positivo può essere Dd oppure DD.
Dobbiamo vedere entrambe le casistiche
Quadrato di Punnett: dd x DD
D
|
D
| |
d
|
Dd
|
Dd
|
d
|
Dd
|
Dd
|
100% figli con Rh positivo
Quadrato di Punnett: dd x Dd
D
|
d
| |
d
|
dD
|
dd
|
d
|
dD
|
dd
|
50% figli con Rh positivo
50% figli con Rh negativo
50% figli con Rh negativo
Ci sono 4 casi possibili (evito i quadrati di Punnett perchè con più caratteri sono decisamente indagandosi da costruire in html. La spiegazione precedente dovrebbe essere sufficiente a comprendere il risultato finale).
Primo caso
00 Dd (genitore di gruppo 0 positivo) x AA dd (genitore di gruppo A negativo)
- 50% figli A0 Dd (gruppo A Rh positivo)
- 50% figli A0 dd (gruppo A Rh negativo)
Secondo caso
00 Dd (genitore di gruppo 0 positivo) x A0 dd (genitore di gruppo A negativo)
- 25% figli A0 Dd (gruppo A Rh positivo)
- 25% figli A0 dd (gruppo A Rh negativo)
- 25% figli 00 Dd (gruppo 0 Rh positivo)
- 25% figli 00 dd (gruppo 0 Rh negativo)
Terzo caso
00 DD (genitore di gruppo 0 positivo) x AA dd (genitore di gruppo A negativo)
- 100% figli A0Dd (gruppo A Rh positivo)
Quarto caso
00 DD (genitore di gruppo 0 positivo) x A0 dd (genitore di gruppo A negativo)
- 50% figli A0 Dd (gruppo A Rh positivo)
- 50% figli 00 Dd (gruppo 0 Rh positivo)
Che ne dici Alberto?
Trovi altri esercizi dello stesso tipo cercando gruppi sanguigni nel blog.
Ecco i link:
TEORIA:
ESERCIZI
- http://www.scienceforpassion.com/2012/08/la-genetica-dei-gruppi-sanguigni.html
- http://www.scienceforpassion.com/2012/08/la-genetica-dei-gruppi-sanguigni_27.html
- http://www.scienceforpassion.com/2012/08/la-genetica-dei-gruppi-sanguigni_29.html
- http://www.scienceforpassion.com/2012/08/la-genetica-dei-gruppi-sanguigni_31.html
- http://www.scienceforpassion.com/2012/09/la-genetica-dei-gruppi-sanguigni.html
- http://www.scienceforpassion.com/2013/09/daltonismo-e-gruppi-sanguigni-un.html
In bocca al lupo per l'esame,
Tania Tanfoglio
06 settembre 2013
Il gene per la produzione della clorofilla: un esercizio facile, in apparenza
Oggi vi propongo un esercizio particolare. Non è un esercizio complesso ma, per rispondere correttamente, è necessario leggere molto attentamente il testo.
Nelle piante di lattuga, un gene controlla la produzione di clorofilla. L'allele recessivo (p) non porta alla produzione di clorofilla, indispensabile per consentire alla pianta di svilupparsi. Qual è la percentuale di piante adulte che saranno omozigoti dominanti ottenuta da un incrocio tra due eterozigoti per tale gene?
A) 33%
B)25%
C) 50%
D) 67%
E) 75%
Sembra un semplicissimo esercizio: basta fare riferimento alle leggi di Mendel.
Schematizzando, in un quadrato di Punnett, otteniamo:
Vuol dire che la pianta che non produce clorofilla non si sviluppa. Ovvero che le piantine omozigoti recessive (pp) non sopravvivono e muoiono.
Quindi:
Nelle piante di lattuga, un gene controlla la produzione di clorofilla. L'allele recessivo (p) non porta alla produzione di clorofilla, indispensabile per consentire alla pianta di svilupparsi. Qual è la percentuale di piante adulte che saranno omozigoti dominanti ottenuta da un incrocio tra due eterozigoti per tale gene?
A) 33%
B)25%
C) 50%
D) 67%
E) 75%
Sembra un semplicissimo esercizio: basta fare riferimento alle leggi di Mendel.
Schematizzando, in un quadrato di Punnett, otteniamo:
P
|
p
| |
P
|
PP
|
Pp
|
p
|
Pp
|
pp
|
25% PP
25% pp
50% Pp
La risposta corretta potrebbe sembrare B) 25%.
Invece, la risposta corretta è A) 33%
Perchè?
Per capirlo basta leggere attentamente il testo.
L'allele recessivo (p) non porta alla produzione di clorofilla, indispensabile per consentire alla pianta di svilupparsi.
Cosa vuol dire?Vuol dire che la pianta che non produce clorofilla non si sviluppa. Ovvero che le piantine omozigoti recessive (pp) non sopravvivono e muoiono.
Quindi:
P
|
p
| |
P
|
PP
|
Pp
|
p
|
Pp
|
pp
|
PP e Pp sono vitali: in grado di produrre clorofilla
pp è letale: non in grado di produrre clorofille.
Le mie combinazioni vitali, dunque, sono:
PP 1/3 ovvero 33%
Pp 2/3 ovvero 66%
Per questo la risposta corretta è la A)
Mi raccomando: lo studio è importante per la buona riuscita di un esame, ma è altrettanto importante leggere il testo con molta attenzione!
Grazie a Domenico per la segnalazione.
Grazie a Domenico per la segnalazione.
Tania Tanfoglio
05 settembre 2013
Daltonismo e gruppi sanguigni: un interessante esercizio
Oggi, ispirata da un gruppo per docenti che seguo su FB, sono io a proporvi un esercizio.
In una coppia la madre è di gruppo sanguigno A ed ha una visione normale dei colori; il padre è omozigote per il gruppo sanguigno B ed è daltonico (carattere recessivo legato al cromosoma X). Si può affermare che la coppia NON potrà, in nessun caso, avere:
Scegli un'alternativa:
A. figli maschi di gruppo B non daltonici
B. figlie femmine di gruppo A non daltoniche
C. figlie femmine di gruppo B daltoniche
D. figli maschi di gruppo AB daltonici
E. figlie femmine di gruppo AB non daltoniche
Per prima cosa, ecco un semplice riepilogo sui gruppi sanguigni:
Nel sistema AB0 esistono tre possibili alleli per questo è un ottimo esempio di allelia multipla. Ciascuno di noi è portatore di due distinti alleli, uno ereditato dal padre, l'altro dalla madre. Gli alleli IA e IB sono codominanti e si esprimono sempre; l'allele i, invece, è recessivo. Schematizzando:
La donna ha gruppo sanguigno A. Potrebbe essere è IAIA oppure IA i.
Non possiamo escludere nessuna delle due possibilità.
L'uomo, invece, è omozigote per il gruppo B, ovvero IBIB.
Proviamo entrambi gli incroci.
Quadrato di Punnett: A0 x BB
Quindi la risposta corretta è la B.
Per completezza, analiziamo anche il daltonismo, il ragionamento è analogo.
Bisogna considerare sia l'incrocio: uomo daltonico x donna sana sia l'incrocio: uomo daltonico x donna portatrice sana. Non abbiamo, infatti, informazioni certe per quanto riguarda la donna o la sua famiglia di origine. Il fatto che abbia una visione normale dei colori non esclude la possibilità che donna sia portatrice sana.
Quadrato di Punnett: XY x XX
Tutte le figlie femmine portatrici sane
Tutti i figli maschi sani
Quadrato di Punnett: XY x XX
Se nasce un maschio, ha il 50% di probabilità di essere sano ed il 50% di probabilità di essere daltonico.
Se nasce femmina hai: 50% di probabilità che sia daltonica ed il 50% di probabilità che sia sana. Certo, l'incrocio uomo daltonico x donna portatrice sana è molto raro ma, con i dati forniti dall'esercizio, non lo puoi escludere.
Nessuna delle risposte può essere esclusa basandoci solo sul daltonismo, dato che tutte le combinazioni sono possibili.
La risposta corretta è comunque la B: questa coppia non può avere figli di gruppo A (qualsiasi sia la loro condizione rispetto al daltonismo).
Spero che questo esercizio possa essere utile ai numerosi studenti che ogni giorno passano di qui.
Tania Tanfoglio
In una coppia la madre è di gruppo sanguigno A ed ha una visione normale dei colori; il padre è omozigote per il gruppo sanguigno B ed è daltonico (carattere recessivo legato al cromosoma X). Si può affermare che la coppia NON potrà, in nessun caso, avere:
Scegli un'alternativa:
A. figli maschi di gruppo B non daltonici
B. figlie femmine di gruppo A non daltoniche
C. figlie femmine di gruppo B daltoniche
D. figli maschi di gruppo AB daltonici
E. figlie femmine di gruppo AB non daltoniche
Per prima cosa, ecco un semplice riepilogo sui gruppi sanguigni:
Nel sistema AB0 esistono tre possibili alleli per questo è un ottimo esempio di allelia multipla. Ciascuno di noi è portatore di due distinti alleli, uno ereditato dal padre, l'altro dalla madre. Gli alleli IA e IB sono codominanti e si esprimono sempre; l'allele i, invece, è recessivo. Schematizzando:
Gruppo sanguigno | Primo allele | Secondo allele |
---|---|---|
0 | i | i |
A | IA | i |
A | IA | IA |
B | IB | i |
B | IB | IB |
AB | IA | IB |
Tabella di Wikipedia
Ed uno sul daltonismo: si tratta di una malattia recessiva legata al cromosoma X. Potrebbero presentarsi i seguenti casi:
Ora veniamo all'esercizio.Ed uno sul daltonismo: si tratta di una malattia recessiva legata al cromosoma X. Potrebbero presentarsi i seguenti casi:
- XX donna sana
- XX donna portatrice sana
- XX donna daltonica
- XY uomo sano
- XY uomo daltonico
La donna ha gruppo sanguigno A. Potrebbe essere è IAIA oppure IA i.
Non possiamo escludere nessuna delle due possibilità.
L'uomo, invece, è omozigote per il gruppo B, ovvero IBIB.
Proviamo entrambi gli incroci.
Quadrato di Punnett: A0 x BB
A
|
0
| |
B
|
AB
|
B0
|
B
|
AB
|
B0
|
50% (1/2) figli di gruppo AB
50% (1/2) figli di gruppo B
Quadrato di Punnett: AA x BB
L'unico gruppo sanguigno che non può mai comparire nei figli è certamente il gruppo A.Quadrato di Punnett: AA x BB
A
|
A
| |
B
|
AB
|
AB
|
B
|
AB
|
AB
|
100% figli di gruppo AB
Quindi la risposta corretta è la B.
Per completezza, analiziamo anche il daltonismo, il ragionamento è analogo.
Bisogna considerare sia l'incrocio: uomo daltonico x donna sana sia l'incrocio: uomo daltonico x donna portatrice sana. Non abbiamo, infatti, informazioni certe per quanto riguarda la donna o la sua famiglia di origine. Il fatto che abbia una visione normale dei colori non esclude la possibilità che donna sia portatrice sana.
Quadrato di Punnett: XY x XX
X
|
Y
| |
X
|
XX
|
XY
|
X
|
XX
|
XY
|
Tutti i figli maschi sani
Quadrato di Punnett: XY x XX
X
|
Y
| |
X
|
XX
|
XY
|
X
|
XX
|
XY
|
Se nasce femmina hai: 50% di probabilità che sia daltonica ed il 50% di probabilità che sia sana. Certo, l'incrocio uomo daltonico x donna portatrice sana è molto raro ma, con i dati forniti dall'esercizio, non lo puoi escludere.
Nessuna delle risposte può essere esclusa basandoci solo sul daltonismo, dato che tutte le combinazioni sono possibili.
La risposta corretta è comunque la B: questa coppia non può avere figli di gruppo A (qualsiasi sia la loro condizione rispetto al daltonismo).
Spero che questo esercizio possa essere utile ai numerosi studenti che ogni giorno passano di qui.
Tania Tanfoglio
04 settembre 2013
Daltonismo: possibili modalità di trasmissione da nonna daltonica alle nipoti
Oggi rispondo ad una domanda di Ambra che chiede un esercizio che la aiuti a comprendere meglio la trasmissione di una malattia recessiva legata al cromosoma X, come il daltonismo.
Ecco, infatti, la sua richiesta:
Salve, mi chiamo Ambra e frequento l'università.
Le volevo chiedere se le è possibile svolgere un esercizio del tipo: probabilità di una donna con nonna daltonica di avere la malattia. La ringrazio.
In primo luogo, ricordo i simboli che utilizzerò nel testo:
Ecco, infatti, la sua richiesta:
Salve, mi chiamo Ambra e frequento l'università.
Le volevo chiedere se le è possibile svolgere un esercizio del tipo: probabilità di una donna con nonna daltonica di avere la malattia. La ringrazio.
In primo luogo, ricordo i simboli che utilizzerò nel testo:
- XX donna sana
- XX donna portatrice sana
- XX donna malata
- XY uomo sano
- XY uomo malato
Una donna malata di una patologia recessiva legata al cromosoma X è un caso molto raro: il padre deve essere malato e la madre deve essere portatrice sana della medesima malattia.
Vediamo ora come la donna (XX) daltonica trasmetterà la malattia ai figli.
Ora possiamo vedere come la malattia passa dalla nonna ai nipoti:
Se si tratta della nonna paterna il daltonismo verrà trasmesso in questo modo:
Quindi: la nonna paterna trasmette la mutazione a tutte le nipoti che saranno portatrici sane.
Se si tratta delle nonna materna il risultato sarà, invece, questo:
Quindi: la nonna materna trasmette la mutazione al 50% dei nipoti, indipendentemente dal loro sesso. il 50% delle nipoti femmine sarà portatrice sana; il 50% dei nipoti maschi sarà daltonico.
Infatti una donna portatrice sana di daltonismo (XX) ed un uomo daltonico, (XY) ad ogni concepimento, avranno:
- Il 25% di possibilità di avere un figlio maschio non affetto dalla malattia (XY).
- Il 25% di possibilità di avere un figlio maschio daltonico (XY).
- Il 25% di possibilità di avere una figlia femmina portatrice sana (XX).
- Il 25% di possibilità di avere una figlia femmina daltonica (XX)
X
|
Y
| |
X
|
XX
|
XY
|
X
|
XX
|
XY
|
Vediamo ora come la donna (XX) daltonica trasmetterà la malattia ai figli.
X
|
Y
| |
X
|
XX
|
XY
|
X
|
XX
|
XY
|
Tutte le figlie femmine saranno portatrici sane, mentre tutti i figli maschi saranno daltonici.
Ora possiamo vedere come la malattia passa dalla nonna ai nipoti:
Se si tratta della nonna paterna il daltonismo verrà trasmesso in questo modo:
Il figlio maschio daltonico (XY) trasmette il cromosoma X con la malattia a tutte le sue figlie femmine (XX) ed a nessun figlio maschio.
X
|
Y
| |
X
|
XX
|
XY
|
X
|
XX
|
XY
|
Se si tratta delle nonna materna il risultato sarà, invece, questo:
La figlia femmina, portatrice sana di daltonismo (XX) avrà il 50% di possibilità di trasmettere il cromosoma sano (X) o quello malato (X). Di conseguenza:
- Se nasce un figlio maschio avrà il 50% di possibilità di essere daltonico.
- Se nasce una figlia femmina avrà il 50% di possibilità di essere portatrice sana di daltonismo.
X
|
Y
| |
X
|
XX
|
XY
|
X
|
XX
|
XY
|
In conclusione possiamo dire che: una donna con una nonna daltonica non ha alcuna possibilità di avere la malattia. Se si tratta della nonna paterna, la donna sarà certamente portatrice sana; se si tratta della nonna materna, la donna ha il 50% di probabilità di essere portatrice sana di daltonismo.
Post che trattano argomenti simili, utili per approfondire il meccanismo di trasmissione:
- http://www.scienceforpassion.com/2013/06/daltonismo-e-distrofia-muscolare-un.html
- http://www.scienceforpassion.com/2013/02/daltonismo-possibili-modalita-di.html
- http://www.scienceforpassion.com/2012/09/esercizi-di-genetica-daltonismo-e.html
- http://www.scienceforpassion.com/2012/11/un-albero-genealogico-per-il-daltonismo.html
- http://www.scienceforpassion.com/2013/01/un-gene-x-linked-recessivo-la-cecita-ai.html
- http://www.scienceforpassion.com/2012/11/dai-nonni-ai-nipoti-la-trasmissione-dei.html
Attendo il parere di Ambra e vi do appuntamento al prossimo post in cui parlerò di daltonismo e anche di gruppi sanguigni.
Tania Tanfoglio
03 settembre 2013
Malattie autosomiche dominanti: un approfondimento
Chiedilo a Tania
Come ho scritto nel titolo, in questo post vorrei approfondire le malattie autosomiche dominanti, partendo da una domanda di Alessia.
Gentile Dott.ssa Tanfoglio,
mi sto appassionando di genetica e non mi è chiaro un aspetto della modalità di trasmissione genetica autosomica dominante.
Se ho ben capito, nelle malattie autosomiche dominanti le persone sono malate oppure sono sane perché non esistono i portatori sani.
Non capisco allora perché è possibile che un eterozigote Aa possa mostrare un fenotipo sano.
Cosa significa?
Vuole dire che un soggetto può essere malato ma non mostrare sintomi della malattia?
Allora è un portatore sano?
Mi può chiarire questo dubbio facendo anche degli esempi?
La ringrazio
Alessia
Rispondo volentieri alla domanda di Alessia. Come sempre, prima di approfondire, partiamo dalle basi.
Come dice il termine, si tratta di malattie presenti sui cromosomi autosomi, ovvero i cromosomi dal 1 al 22.
La modalità di trasmissione di questi tratti / patologie è dunque indipendente dal sesso e queste malattie genetiche sono trasmesse con modalità dominante.
Come ho scritto nel titolo, in questo post vorrei approfondire le malattie autosomiche dominanti, partendo da una domanda di Alessia.
Gentile Dott.ssa Tanfoglio,
mi sto appassionando di genetica e non mi è chiaro un aspetto della modalità di trasmissione genetica autosomica dominante.
Se ho ben capito, nelle malattie autosomiche dominanti le persone sono malate oppure sono sane perché non esistono i portatori sani.
Non capisco allora perché è possibile che un eterozigote Aa possa mostrare un fenotipo sano.
Cosa significa?
Vuole dire che un soggetto può essere malato ma non mostrare sintomi della malattia?
Allora è un portatore sano?
Mi può chiarire questo dubbio facendo anche degli esempi?
La ringrazio
Alessia
Rispondo volentieri alla domanda di Alessia. Come sempre, prima di approfondire, partiamo dalle basi.
Come dice il termine, si tratta di malattie presenti sui cromosomi autosomi, ovvero i cromosomi dal 1 al 22.
http://www.unisr.it/BiotechBook/view.asp?id=17 |
Questo significa che una persona eredita una copia normale di un gene (allele) da un genitore e una copia mutata dall'altro genitore; tuttavia l'allele mutato domina rispetto a quello sano e la persona risulta affetta dalla malattia genetica autosomica dominante.
Ora, se indichiamo gli alleli con una lettera dell'alfabeto, possiamo vedere facilmente le casistiche che si possono presentare. Chiaramente indico il tratto dominante con la lettera maiuscola.
AA = persona con una forma grave della patologia, spesso non compatibile con la vita.
Aa = persona malata
aa = persona sana
Il termine portatore sano si riferisce alle patologie autosomiche recessive, non si applica, invece, alle malattie autosomiche dominanti.
Vediamo cosa succede quando un genitore malato (Aa) ed uno sano (aa) hanno dei figli
A
| a | |
a |
Aa
| aa |
a | A a |
aa
|
Ad ogni concepimento, la coppia ha una probabilità del 50% di avere figli malati (il genitore malato trasmette la malattia alla metà dei figli) e del 50% di avere figli sani (il genitore malato non trasmette la malattia). La trasmissione è del tutto casuale.
Lo stesso concetto può essere espresso, semplicemente, con un disegno:
Nel caso di due genitori affetti (Aa), invece, la situazione prevista, ad ogni concepimento, è la seguente:
Lo stesso concetto può essere espresso, semplicemente, con un disegno:
Nel caso di due genitori affetti (Aa), invece, la situazione prevista, ad ogni concepimento, è la seguente:
A
|
a
| |
A
|
AA
|
Aa
|
a
|
Aa
|
aa
|
Il tipo di malattia, naturalmente, dipende da quali istruzioni sono fornite all'organismo dal gene in questione. Esempi di malattie autosomiche dominanti sono: Corea di Huntington, distrofia miotonica, ipercolesterolemia familiare, nanismo acondroplasico, polidattilia, rene policistico ed alcune forme di cancro al seno.
(Per approfondire una patologia, cliccare direttamente sul nome.)
Alcune malattie genetiche autosomiche dominanti si presentano sin dalla nascita; altre, invece, hanno un esordio tardivo e compaiono solo in età adulta. Ad esempio: alcune forme ereditarie di cancro al seno o la corea di Huntington.
Dato che queste malattie hanno un esordio tardivo, se la persona muore per altre cause, prima di manifestarne i sintomi, può sembrare che la malattia genetica salti una generazione. Non è così: semplicemente, la patologia non ha avuto il tempo di manifestarsi.
Inoltre, alcune malattie genetiche autosomiche dominanti possono interessare persone appartenenti al medesimo nucleo familiare in modo molto diverso; in questo caso si parla di espressività variabile: la malattia non salta una generazione, ma alcune persone hanno sintomi molto lievi. Ad esempio, si possono avere persone in cui il rene policistico si manifesta in età giovanile, con sintomi gravi. Altri individui, nel medesimo gruppo familiare, possono, invece, avere lievi sintomi e non accorgersi neppure della malattia, o manifestarla in età adulta.
Si può assistere anche ad una penetranza incompleta, caso limite di espressività variabile.
La polidattilia isolata (ovvero non associata ad altre condizioni cliniche), ad esempio, è un disturbo legato ad un tratto autosomico dominante che si manifesta solo in alcuni suoi portatori. In queste circostanze, la patologia può presentarsi nel nonno e nel nipote, ma non nel padre. Apparentemente salta una generazione: in realtà, il padre, pur essendo portatore dell'allele mutato, non manifesta i sintomi per un caso di penetranza incompleta.
Le cause di questi fenomeni sono da ricercarsi nell'influenza di altri geni nella manifestazione della malattia e/o nella presenza di fattori ambientali possono influenzarne i sintomi. Questi aspetti sono ancora oggetto di studio.
Infine, qualche volta, un bambino / una bambina nato / nata con una malattia genetica autosomica dominante può essere la prima persona ad essere affetta da tale patologia all'interno del nucleo familiare. Questo è dovuto ad una mutazione ex-novo: una nuova mutazione genetica è avvenuta per la prima volta o nella cellula uovo o nello spermatozoo che hanno originano una nuova vita.
In queste circostanze, nessuno dei due genitori è affetto e difficilmente avranno un altro figlio con la stessa malattia. In questi casi, è comunque opportuno rivolgersi ad un centro specializzato per una consulenza genetica.
Il bambino malato, però, potrà trasmettere la patologia ai suoi figli.
A questo punto, mi sembra di aver esposto tutte le possibili casistiche.
Non mi resta che attendere il parere di Alessia per vedere se ho chiarito i suoi dubbi.
Il mio augurio è che la passione per la genetica possa sbocciare in un lavoro appagante.
Tania Tanfoglio
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