Gli elaborati sono così originali che non ho potuto scansionarli e ho preferito realizzare una serie di fotografie. Della maggior parte presenterò solo lo spezzone più creativo ed originale, con un riassunto dell'argomento trattato. Tuttavia quattro dei 12 lavori realizzati, sono davvero creativi e ben curati: per questo ho deciso di pubblicarli integralmente in quattro differenti post nel corso di questa giornata.
Cominciamo con una carrellata introduttiva!
Argomento trattato da: Roberto, Cristina e Tecla della II ACC |
Una curiosità: la Nicotiana tabacum fa parte della famiglia delle Solanacee, ovvero appartiene alla stessa famiglia del pomodoro e della patata!
Non tutti sanno che la coltivazione del tabacco è legata allo sfruttamento dei bambini e dei ragazzi dai 5 ai 16 anni; è impossibile sapere quanti lavorano nelle piantagioni in diverse parti del mondo (in particolare nei più grandi paesi produttori: Argentina, Brasile, Cina, India, Indonesia, Malawi e Zimbabwe). L’UNICEF nel 1990 ha denunciato che addirittura il 72% dei bambini era impiegato nella coltivazione del tabacco.
Vi servono altri motivi per smettere di fumare?
Attualmente negli Stati Uniti le coltivazioni di tabacco sono spesso fertilizzate con fosfati come l'apatite: questa tecnica serve a limitare l'assorbimento di azoto che può alterare l'aroma del tabacco. L'apatite, però, contiene tracce di radio e polonio, due elementi radioattivi. Fumando, il polonio si deposita nei polmoni, proprio dove si sviluppano la maggior parte dei tumori nelle persone fumatrici. Per approfondire: le sigarette radioattive
Per raccontare la storia del tabacco ci vorrebbe molto più spazio di quello che abbiamo oggi a disposizione. Cercherò, insieme a Mirko, Arianna M., Chiara F. e Chiara C., di farvi un breve riassunto.
Fin dal 1 secolo d.C gli indigeni del Nord America utilizzavano il tabacco in rituali magici e religiosi. Le foglie di tabacco venivano masticate o fiutate.
Per far conoscere il tabacco agli europei bisogna attendere il 1492, con la scoperta dell'America: il tabacco si diffuse in Europa per le sue presunte virtù terapeutiche: ad esempio, nella seconda metà del Cinquecento, la regina Caterina de’ Medici lo utilizzò per guarire le forti cefalee del figlio.
In quel periodo il tabacco fu introdotto anche nel nostro Paese ed il suo utilizzo era molto diffuso tra i religiosi.
Nei primi anni del Seicento in molti paesi iniziò una persecuzione nei confronti del fumo e dei fumatori: in Iran ai mercanti di tabacco venivano tagliati il naso e le orecchie, in Cina i fumatori venivano decapitati, in Russia per i recidivi era prevista la pena di morte. Nel 1642 la chiesa decretò la scomunica per i fumatori.
Il fumo, tuttavia, era ormai molto diffuso: coloro che dovevano far rispettare i divieti, spesso, erano fumatori. Nel 1725 Papa Benedetto XIII annullò la scomunica; l’uso del tabacco si diffuse in tutti gli strati sociali.
L’origine della sigaretta risale alla guerra di Crimea: i soldati, rimasti senza pipe, arrotolarono il tabacco nei contenitori di carta della polvere da sparo.
La prima sigaretta industriale, invece, venne fabbricata in Francia nel 1843, favorendone la diffusione. Negli anni successivi anche il cinema e la pubblicità favorirono il diffondersi dell'abitudine al fumo. Solo negli anni Cinquanta iniziano gli studi che metteranno in luce, senza ombra di dubbio, la pericolosità del fumo.
E ora: quello che tutti sanno, ma fingono di non sapere: il fumo uccide.
L’uso del tabacco danneggia tutti gli organi del nostro corpo, è associato a diverse malattie, tra cui il cancro (alla bocca, alla faringe, alla laringe, all'esofago, allo stomaco, al pancreas, all'apparato urinario e, naturalmente, ai polmoni.
Il fumo porta ad una diminuzione della sensibilità olfattiva e gustativa, diminuisce la nostra resistenza fisica, accelera i processi di invecchiamento cutaneo e scurisce i denti.
Anche il fumo passivo è molto dannoso.
Letizia, Linda, Paola e Debora della II ACC, ci rinfrescano la memoria sui danni del fumo in questo eloquente disegno:
Hai mai pensato di smettere di fumare? Eccone tutti i benefici illustrati da Gloria, Marta, Aurora e Alice della II ACC:
Chissà quanti animalisti si fumano le loro sigarette senza troppi sensi di colpa? Molti non sanno che le sigarette vengono testate su animali vivi. I roditori, topi, ratti, criceti, vengono rinchiusi in contenitori e sono costretti a respirare fumo concentrato. Anche cani, scimmie e altri animali vengono attaccati a maschere per inalare il fumo o tracheotomizzati.
Lavoro realizzato da Eva, Gloria e Ericka della II EST |
In conclusione: meglio stare lontani dalla sigaretta! Come sembrano suggerisci Samia, Estefany, Sofia e Lisette con questo simpaticissimo disegno!
Le quattro ragazze della II EST hanno anche intervistato un'amica che ha smesso di fumare:
D: Quando hai iniziato a fumare:
R: Verso la fine della terza media
D: Per quanto tempo hai fumato?
R: 4 anni
D: Quali sono i vantaggi dell'aver smesso di fumare?
R: Risparmio soldi ma, sopratutto, salute!
D: Da quando non fumi più, come ti senti?
R: Il fumo mi rendeva nervosa. Ora mi sento bene.
D: Perché hai deciso di smettere?
R: Fumare non mi dava più alcuna soddisfazione.
D: Cosa è cambiato dopo aver smesso di fumare?
R: All'inizio mangiavo un po' di più e sono ingrassata due chili. ma mi sento molto meglio
D: Ti viene mai voglia di fumare una sigaretta?
R: Si, dopo una serata in compagnia: il trucco è evitare posti dove si fuma o si beve.
D: Cosa consigli a chi vuole smettere?
R: evitare i luoghi frequentati da fumatori e... Buttare via posacenere, accendini e sigarette!
Non mi resta che chiudere questo primo post presentandovi i cartelloni che sono appesi nell'atrio della scuola: sono stati realizzati dai ragazzi della II ACC con la supervisione professoressa Gabriella Belloni.
Nei prossimi post, come anticipato in precedenza, vi presenterò, invece, dei lavori completi. Parleremo di:
- Sostanze chimiche contenute nel fumo
- Benefici dello smettere di fumare
- Effetti del fumo passivo
- I diversi effetti nel fumo nell'uomo e nella donna
- Conclusione
Vi aspetto, ne vale veramente la pena!
Tania Tanfoglio